di Patrick McCarthy
traduzione dall'originale inglese di: Marco Forti
Questa traduzione è stata autorizzata dall'autore (la riproduzione di questo testo è consentita solo con il consenso scritto dell'autore)
Questo mito è simile all’ingenua credenza secondo la quale il Karate venne sviluppato dai contadini di Okinawa allenandosi nel cuore della notte durante l’antico Regno delle Ryukyu per sopraffare i Samurai del dispotico Satsuma che aveva occupato la loro isola.
Sia chiaro, nessuno dice che questo vada oltre le capacità di contadini [e altrove questa storia è stata scritta col sangue] ma, semplicemente, non fu’ così ad Okinawa.
I Samurai del clan Satsuma rimasero incontestati nel Regno delle Ryukyu fino a quando l’isola ricadde nella giurisdizione del governo Meiji e infine divenne una prefettura indipendente chiamata Okinawa.
Il cosiddetto “tenere per se il segreto” è un altro mito. Questo racconto serve solo a ingenerare l’illusione romantica che il Karate abbia qualcosa di più del suo ovvio valore quale disciplina brutale di impatto percussivo. Sono particolarmente divertito quando leggo le opinioni stravaganti diffuse dalle cosiddette “autorità” che non solo affermano di conoscere questi segreti ma assicurano addirittura di esserne gli esclusivi custodi :-)
Leggi il resto dell’articolo per afferrare meglio la storia delle arti di combattimento di Okinawa.
ACCREDITAMENTO?
Esiste una cosa del genere? Qual è la sua origine? C’è una credenziale migliore di un’altra?
A differenza dei Koryu-den giapponesi [tradizioni classiche del Giappone], che utilizzano il sistema dei Menkyo [certificati], consegnando il proprio Mokuroku [curriculum/syllabus] attraverso livelli progressivi e sistematizzati di studio - [Nyumon (livello d’ingresso), Shokyu (primo livello), Chukyu (livello intermedio), Jokyu (livello alto)] – e solo attraverso Jiki/Ku-den [trasmissione diretta/orale], riservando l’Okuden [trasmissione segreta] al Deshi [discepolo] più capace, destinato a portare avanti il Ryuha [stile] che riceve il Menkyo Kaiden [certificato di piena conoscenza], il Karate non ha una storia di questo tipo.
Prima dello sviluppo del Karate moderno non c’era un sistema di graduazione ufficiale come lo conosciamo oggi.
Il livello e la posizione tra gli Uchinanchu (popolo di Okinawa) era rozzamente basato sul sistema cinese di anzianità di famiglia usato nel Quanfa, dato che i cinesi erano rispettati quali loro mentori nelle arti di combattimento [Quanfa, cioè Kata e applicazioni pratiche - Qinna]. La cultura Shikata [仕方] ha spinto il movimento del Karate ad allineare le proprie pratiche non sistematizzate con gli standard accettati del Budo. Con l’assistenza del DNBK [principalmente grazie agli entusiasti del Karate presenti tra i praticanti delle sezioni di Judo], tra la seconda metà degli anni venti e la prima metà degli anni trenta del secolo scorso, il movimento del Karate ha apportato significativi miglioramenti alla loro disciplina plebea; ha stabilito standard per l’uniforme di pratica [dogi/道着], ha rimpiazzato l’uso della fascia con la cintura [obi/帯], l’uso del prefisso di origine cinese [Kara/Tou/唐] e del suffisso della scuola classica [jutsu/術] con gli ideogrammi [kara/sora/空 & do/michi/道] che meglio riflettevano il sapore Zen del Budo giapponese e dello spirito Yamato, ha stabilito il metodo di combattimento sportivo regolamentato dell’ippon shobu [一本勝負] per testare la tecnica e lo spirito combattivo e ha adottato il sistema dan/kyu [段/級], per valutare i praticanti.
Il sistema dan/Kyu
Utilizzato per primo da Kano Jigoro [1860-1938], il sistema dan/kyu era basato sull’ordine degli handicap stabiliti da Honinbo Dosaku (1645-1702) quale struttura professionale di graduazione per il gioco del Go.
Il sistema dei dan di Dosaku rimase valido fino al 1883 quando la Hoensha (organizzazione principale del Go a quei tempi) la rimpiazzò con un sistema di graduazione a kyu. Il sistema dei kyu venne poi abbandonato undici anni più tardi a causa delle lamentele dei giocatori professionisti che ottennero la reintroduzione del previgente sistema dei dan. La teoria accettata afferma che il pioniere del Judo, Kano Jigoro, abbia creato il sistema dei dan/kyu basandosi su questa storia.
I primi accreditamenti a Primo Dan
Kano conferì i primi gradi Shodan nel 1883 a due dei suoi migliori studenti: Saito e Tomita. Dal 1886 l’innovatore richiese ai suoi Yudansha l’uso di una cintura nera per chiudere il proprio kimono. Il Kendo supportò il sistema dan/kyu di Kano conferendo il primo Shodan nel 1883. Più tardi, nel 1907 Kano introdusse formalmente l’uniforme di pratica ufficiale e il tipo di cintura usata ancora oggi.
L’idea di cinture di diverso colore a rappresentare i diversi gradi kyu venne sviluppata più tardi, negli anni trenta, da uno studente di Kano, Kawaishi Mikonosuke, che era stato inviato in Francia ad insegnare Judo.
Nel 1908 il curriculum del Kendo venne completamente standardizzato così come il suo sistema di graduazione basato sul sistema kyu/dan di Kano e la disciplina venne introdotta con successo nelle scuole di Tokyo.
Dal 1917, con il supporto del Monbusho [Ministero dell’Educazione] e del Dai Nippon Butokukai* [DNBK], il sistema dan/kyu [formato da 10 dan e 6 kyu] ideato da Kano divenne lo standard nazionale usato in tutto il Budo giapponese.
Il sistema dan/kyu nel Karate
Aristocratico e innovatore, celebrato innovatore del Judo [prima arte di combattimento moderna del Giappone], rappresentante del Comitato Olimpico Internazionale in Asia ed esperto viaggiatore, Kano fu un membro molto rispettato e influente nella società giapponese.
Dire che le sue innovazioni pedagogiche aiutarono il movimento del Karate ad ottenere il riconoscimento in Giappone significherebbe sottostimare notevolmente la sua influenza. Funakoshi ammirava profondamente quest’uomo, cercava la sua guida e applicava liberamente i suoi contributi innovativi migliorando così l’immagine diffusa del Karate che in precedenza er visto come l’arte plebea di combattimento di Okinawa.
Il Dai Nippon Butokukai
Fondato nel 1895, il Dai Nippon Butokukai [DNBK] fu la sola organizzazione in tutto il Giappone incaricata di sovrintendere alle arti di combattimento moderne ed antiche [Koryu]. In aggiunta accreditava insegnanti e rilasciava certificazioni di grado. La sua autorità terminò improvvisamente nel 1945 quando il DNBK - considerato ente che fomentava il militarismo - venne ufficialmente chiuso.
Poiché le tradizioni basate sui Koryu non avevano una storia nell’uso della struttura di accreditamento dan/kyu [utilizzavano infatti solo titoli di insegnamento: Tasshi e Hanshi, in seguito cambiati in Renshi, Kyoshi e Hanshi] questi gradi furono esclusivo dominio del Budo [arti di combattimento moderno come Judo, Kendo, Naginatado, ecc …] di cui il Karate-do entrò a far parte nel dicembre del 1933.
Considerando il Karatedo come nuovo Budo giapponese, il DNBK richiese che scuole, stili** e insegnanti stabilissero uno standard comune, utilizzassero il sistema dan/kyu e si registrassero.
Certificazione di Primo Dan nel Karate
Due anni dopo il suo arrivo in Giappone, e più di un decennio prima che la struttura formale di graduazione nel karate venisse istituita, Funakoshi Gichin consegnò diplomi di primo dan a propri allievi.
Senza avere egli stesso alcun accreditamento riconosciuto, e come fece Kano prima di lui, Funakoshi conferì il diploma di accreditamento a primo dan a sette dei suoi allievi il 10 aprile 1924.
Ohtsuka Hironori, Gima Shinken, Tokuda Anbun, il Professor Kasuya, Hirose, Akiba e Shimizu diedero sicuramente molto valore a quei diplomi poiché Funakoshi chiese a ciascuno di loro 5 yen per l’accreditamento (all’epoca lo stipendio medio mensile era di circa 50 yen).
Grazie alla testimonianza orale di allievi come Ohtsuka Hironori, Gima Shinken and Konishi Yasuhiro tra gli altri, sappiamo che Funakoshi insegnava solo kata e non “combattimento”, resta da chiedersi quali criteri usò per accreditare questi sette allievi.
Così il sistema dan/kyu di Kano, e il suo concetto di competenze tecniche richieste per graduare i propri allievi nel Judo, servirono come modello informale attraverso il quale istituire una struttura di graduazione nel Karate.
Nuova era – Nuove regole – Nuova organizzazione
Quando il Giappone, nel 1945, si arrese incondizionatamente, le sue arti di combattimento vennero vietate. Quando il divieto venne abrogato, all’inizio degli anni cinquanta, la comunità marziale giapponese lottò per essere ristabilita.
La guerra aveva portato con sé molte autorità delle arti marziali e le nuove leadership, le divergenze di opinioni e l’occupazione straniera giocarono un ruolo importante nel dare nuova forma e direzione alle arti di combattimento giapponesi. Alcune tra le meno conosciute arti di combattimento così come molti tra i gruppi minori del karate formarono gruppi con legami flebili e interagirono tra loro.
C’erano quelli [e ci sono ancora oggi] che erano felici di mantenere una propria indipendenza. Cercando di duplicare la credibilità del Butokukai molti tra i gruppi maggiori si unirono le proprie forze e formarono la Kokusai Budoin [conosciuta anche come International Martial Arts Federation: IMAF]. Poiché l’Imperatore presiedeva tutto ciò che aveva valore nella cultura giapponese, incluso il DNBK, l’IMAF reclutò [solo nominativamente] un esponente della famiglia imperiale a presiedere la nuova organizzazione cercando così di assicurarsi una sorta di credibilità. Autorità delle arti marziali come Mifune Kyuzo [Judo] e Nakayama Hakudo [Kendo] vennero reclutati per sovrintendere le divisioni di Judo e Kendo mentre Hironori Ohtsuka [Wado Ryu] prese in carico la sezione Karate.
A dispetto dell’armonia e di un unico stile che Judo e Kendo avevano coltivato con successo nel periodo precedente e successivo la seconda guerra mondiale, i conflitti personali e le divergenze concettuali e filosofiche impedirono alle fazioni indipendenti del Karate di raggiungere l’unificazione di stile. Questo non impedì comunque a molte interpretazioni del Karate moderno di beneficiare dei diversi aspetti del sistema di accreditamento dan/kyu.
Negli anni successivi all’eliminazione del divieto di praticare arti di combattimento, il Judo ed il Kendo vennero nuovamente reintrodotte nel sistema scolastico con il pieno supporto del Monbusho [Ministro dell’Educazione]. Nel periodo in cui il Judo, nel 1964, divenne disciplina olimpica, il Karatedo aveva già generato un seguito abbastanza imponente da supportare la creazione di un proprio ente organizzativo: la FAJKO/ZNKR [Federation of All Japan Karatedo Organization/Zen Nippon Karatedo Renmei].
L’organizzazione principale del Karate
Pochi eccelsero nell’abilità politica e nell’acume per gli affari di Nakayama Masatoshi nel perseguire la scommessa di istituire una scuola di successo.
Scommessa concretizzata nella costituzione della Nihon Karate Kyokai [Japan Karate Association: JKA].
Nel 1957, stesso anno in cui tenne il primo campionato nazionale, la JKA si dimostrò essere l’esempio tecnico e politico cui le altre organizzazioni si sarebbero dovute ispirare nei decenni a seguire. Il Wado Ryu, sotto la guida di Ohtsuka Hironori, lo Shito Ryu guidato da Mabuni Kenwa e la Goju Kai con a capo Yamaguchi Gogen, formarono con successo relazioni di lavoro tra loro e ottennero riconoscimenti equiparabili a quelli della JKA di Nakayama. Stili meno conosciuti come il Kenyu Ryu, il Nippon Kenpo, il Kushin Ryu e Tou’on Ryu non fecero grossi sforzi per richiamare l’attenzione nazionale nonostante riuscissero a richiamare praticanti fedeli mentre altri stili come il Kyokushin Kai riuscirono a generare un’enorme pubblicità e a garantirsi seguito in tutto il mondo.
______________
NOTE
* Nonostante l’attuale DNBK tracci le proprie radici all’omonima organizzazione esistente nel periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale, si tratta di un gruppo diverso senza autorizzazioni governative a sovrintendere le arti di combattimento giapponesi. Nonostante il collegamento [pagato] con Higashi Fushimi Jigo e Jiko, che fanno presumere una connessione con l’Imperatore [che in realtà non esiste], i diplomi di grado e i titoli di insegnamento rilasciati dall’attuale DNBK seguono un sistema di “raccomandazioni” e generano introiti appetibili per il gruppo [“non-profit”] con sede a Kyoto.
__________________________________________________________
Copyright © Patrick McCarthy
traduzione dall'originale inglese di: Marco Forti
Questa traduzione è stata autorizzata dall'autore (la riproduzione di questo testo è consentita solo con il consenso scritto dell'autore)