rss
twitter
    Seguici su Twitter :)

martedì 8 marzo 2011

Pensare fuori dagli schemi (9ª parte)

di Patrick McCarthy
traduzione dall'originale inglese di: Marco Forti
Questa traduzione è stata autorizzata dall'autore (la riproduzione di questo testo è consentita solo con il consenso scritto dell'autore)


...continua dal post precedente ...

Kuzushi, Nage e Ukemi-waza
(Rottura dell’equilibrio, proiezioni, cadute)

Sembra assiomatico che non sia possibile studiare l’arte della difesa personale, in particolare una disciplina basata sull’impatto percussivo come il Karate, senza imparare come proteggere se stessi dal cadere o dall’essere gettati a terra.

Sfortunatamente finire a terra, indipendentemente da quanto possa essere pensiero indesiderato, è qualcosa di molto probabile durante un confronto fisico.
Ukemi-waza è il termine giapponese che identifica le abilità associate all’apprendere come proteggere se stessi dal pericolo collegato all’impatto col suolo.
Come premessa allo studio su come rompere l’equilibrio dell’avversario con lo scopo di proiettarlo, un seminario con McCarthy Sensei su queste abilità inizia sempre con un’introduzione agli ukemi-waza; pratica obbligatoria per tutti i karateka. Questo tipo di allenamento non solo è divertente e altamente informativo ma aggiunge una componente vitale ad una parte altrimenti ignorata del karate inteso come arte.
A conferma del fatto che le proiezioni fossero parte dell’allenamento nel Karate classico, Okazaki Truyuki scrisse: "Funakoshi spiegava che molte delle applicazioni dei kata consistevano in tecniche di proiezione. Ma sottolineava sempre che prima di proiettare un avversario era necessario colpirlo con pugni o calci per finirlo".51

Una volta appresi gli esecizi di base sugli ukemi-waza, Hanshi McCarthy introduce i principi di Tsukamite, 52 Chinkuchi, 53 Nigirite, 54 Kakete, 55 Kuzushi, 56 Hikite, 57 e Ashi/Tai-sabaki58 con lo scopo di comprendere la meccanica sottostante alle tecniche di sottomissione e proiezione.

Presi congiuntamente questi principi sono di primaria importanza per lo studio della rottura dell’equilibrio. McCarthy Sensei ha estratto grazie all’ingegneria inversa non meno di 55 tecniche di sottomissione e proiezione dai kata classici, tecniche che culminano in uno splendido esercizio a due persone.

... fine nona parte ...


Copyright © Patrick McCarthy

NOTE

51. "Karate Masters" di Jose M. Fraguas Unique publications 2001, pagg. 292/93.
52. Tsukamite si riferisce all’afferrare il corpo o un arto con lo scopo di evitare un colpo e sbilanciare prima di usare la stessa forza dell’avversario contro di lui, incrementando così l’efficacia dell’azione difensiva. P48 traduzione inglese del libro di Funakoshi Gichin “Karate-jutsu” Ed. Kodansha International.
53. La somma totale delle forze sviluppate dalle articolazioni interessate, combinata con il respiro per massimizzare la tecnica.
54. Si riferisce all’afferrare e scuotere l’avversario.
55. Si riferisce all’agganciare l’avversario con la nostra presa.
56. Si riferisce al rompere l’equilibrio dell’avversario.
57. Si riferisce alla tecnica di tirare (un polso, braccio, vestito) e torcere in modo da creare una vulnerabilità anatomica da sfruttare fisicamente. Torcere una mao dietro ai fianchi, movimento contenuto anche nei kata, è un esempio simbolico di questo tipo di tecnica.
58. Due termini che individuano il movimento delle gambe e del corpo.